TATUAGGI LAURETANI

 

 

 

Visitando il museo del Santuario Pontificio di Loreto, si resta favorevolmente sorpresi nello scoprire un’ampia area dedicata ai tatuaggi lauretani, che compaiono tra il 1400 e il 1500 nella città di Loreto, realizzati da quelli che allora si chiamavano “marcatori di Loreto”, cioè un gruppo di cinque famiglie che si occupava di marchiare i fedeli che si recavano in pellegrinaggio. Non si tratta di una caratteristica unica, ma di una particolare espressione di fede che diversi studiosi fanno risalire idealmente alle stimmate di S. Francesco d’Assisi. Manifestazioni di fede e di devozione di questo stampo, sono rinvenibili anche nei racconti dei pellegrini che si recavano in Terrasanta nei tempi antichi e che chiedevano che i loro corpi, attraverso una marchiatura a fuoco, portassero il ricordo dell’impresa. A Loreto, la marchiatura si diffuse fino al 1861, quando la cittadina passò dallo Stato Pontificio al Regno d’Italia e furono sequestrati oltre 100 stampi in legno. Coloro che, antecedentemente a questa data, si tatuavano, vivevano il rito come atto di affidamento totale alla vergine Maria, raffigurando fisicamente la sua protezione. Durante gli studi delle oltre 50 tavolette rinvenute, si scoprì che i temi privilegiati oltre alla figura della Vergine di Loreto erano quelli della passione, della crocifissione o comunque frasi e simboli attribuibili allo Spirito Santo o alla tradizione religiosa locale. La marchiatura, a differenza dei succitati tatuaggi dell’oriente cristiano era indubbiamente meno truculenta di una marchiatura a fuoco: l’operatore impregnava la tavoletta di tintura, la premeva sulla pelle segnando i confini e quindi con un punteruolo di acciaio imprimeva nella pelle una ravvicinata serie di piccoli fori,  che venivano cosparsi di un inchiostro turchino, che vi penetrava fissando l’immagine definitivamente. La serie completa Lauretana composta di 63 tavole di legno di bosso, che recano incisi simboli devozionali o le immagini della Madonna, del Crocifisso, di alcuni Santi e più raramente, anche dei simboli profani.

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