Cattedrale, Cupola

Il Museo Diocesano Caltagirone

Uno spazio dialogico tra la terra e il cielo

 

Il Museo Diocesano si trova nel cuore della città di Caltagirone in piazza S. Francesco d’Assisi, 9.   Inserito nell’antico complesso monumentale dei frati Minori Conventuali e allestito in quello che un tempo era il Seminario vescovile della diocesi, costituisce un insieme di notevole importanza architettonica, storica e culturale. L’uomo nelle molteplici espressioni del suo esistere entra in relazione con spazi ben precisi, definiti da una specifica vocazione: gli spazi adibiti al pensiero, allo studio, alla preghiera, al riposo, al cibarsi o anche all’espressione della propria creatività sono infatti luoghi vissuti, carichi di storie da raccontare. La salvaguardia delle architetture si configura perciò come parte integrante della vocazione di un museo, dedito a conservare e trasmettere la memoria storica di luoghi, opere e persone. Contenitore-contenuto: se riguarda l’arte è certamente un affascinante binomio.

         

La collezione è suddivisa in quattro sezioni (argenti, paramenti, dipinti e maioliche) ed è ordinata secondo un pensiero teologico, catechetico e pastorale nel rispetto dei criteri tipologici e cronologici, per accompagnare le persone attraverso un viaggio di natura scientifica e narrativa allo stesso tempo. Superato il chiostro e il suo prato verdeggiante, si accede nell’atrio su cui si affacciano gli ingressi dei tre Istituti culturali (Museo, Archivio e Biblioteca) che grazie alla conformazione architettonica del luogo evidenziano già il dialogo che si sta cercando di mettere a frutto in questi ultimi anni.

La prima sezione che viene in contro al visitatore è quella degli argenti ordinata per raccontare il valore della Celebrazione Eucaristica attraverso gli oggetti utilizzati per la Santa Messa: dai riti di introito, alla liturgia della Parola ed Eucaristica si viene catturati dalla bellezza di questi manufatti, osservabili da vicino per cogliere tutta la ricchezza del mistero che rappresentano.

Dall’Eucaristia scaturisce la santità della vita dei fedeli, resa visibile attraverso la presenza di numerosi reliquiari, alcuni dei quali ancor più preziosi per la presenza della reliquia del santo. A seguire tre splendidi ostensori chiudono la sezione di questi manufatti risplendenti di luce.

Passando poi in quello che un tempo era il refettorio del Seminario si accede alla sezione dedicata ai paramenti: trame di seta, ricami policromi o dorati, decorazioni di finitura e passamanerie definiscono la preziosità dei tessuti destinati a rivestire di sacralità l’uomo, che agendo in persona Christi rende presente l’eternità nella storia. È un incontro tra il cielo e la terra che si perpetua nei secoli attraverso una presenza significata dai paramenti sacri che ci parlano di visibilità dell’invisibile Dio e di colori che scandiscono il tempo e lo avvolgono di mistero.

Al livello superiore un grande spazio, un tempo dormitorio dei seminaristi della Diocesi, raccoglie oltre 30 dipinti provenienti dal territorio calatino. La Quadreria del Museo accompagna il visitatore a entrare nel mistero della Salvezza lungo un percorso segnato dall’azione dello Spirito Santo: la nascita della Chiesa, i santi e la Vergine Maria, conducono a contemplare il volto del Padre attraverso la storia di Cristo. Tele dei fratelli Vaccaro si alternano con altre di pittori ignoti e non, fino a giungere al capolavoro fiammingo attribuito a Vrancke van der Stockt raffigurante il Trono di Grazia, attualmente al centro delle proposte culturali del museo. Preziosi gioielli ex voto e una Via Crucis in madreperla attirano inevitabilmente l’attenzione del visitatore.

Trovandosi collocato in una città come Caltagirone conosciuta nel mondo per la produzione della ceramica artistica, al Museo Diocesano non poteva mancare un’area dedicata alle maioliche: formelle evocative che facevano da cornice allo scorrere del tempo osservano i primi passi di chi si immette nella sezione delle maioliche, mentre l’occhio viene catturato da un curioso alveare di luci contenente una collezione di acquasantiere, provenienti da diverse parti del mondo.

Ma il Museo non è solo questo. Partendo dal mistero dell’Incarnazione come luogo privilegiato della comunicazione tra Dio e l’uomo, si è subito aperto a quelle suggestioni che provengono dai linguaggi contemporanei espressi attraverso l’arte e la cultura. È stata predisposta un’area dedicata alle mostre temporanee utilizzando la splendida Cappella neogotica, ma che nel tempo ha anche conquistato parte degli spazi dedicati alla collezione permanente.

Le prime mostre sono state pensate per far conoscere l’arte presepistica degli artisti locali, prediligendo coloro che si sono messi in gioco con linguaggi contemporanei, senza tuttavia escludere la tradizione classica dei “figurini”.

Le mostre che si sono susseguite con la media di due per anno fin dai primi mesi di apertura, hanno pian piano rivelato questa particolare vocazione del Museo diocesano in dialogo con l’uomo contemporaneo: da Picasso con le sue acqueforti, alle preziose riproduzioni di abiti storici dello stilista Butera, alle straordinarie pitture di Guccione e di Iudice, ai variopinti pesci di Morales, alle foto di Bufalino e Scianna, di Horvat e Majoli, alle affascinanti figure femminili della Patrizi, agli attualissimi collage analogici del giovane streetartist Di Grado, i vari linguaggi contemporanei si sono alternati rendendo il museo un luogo di incontro tra le persone, prescindendo dal proprio ambito sociale, politico, culturale e religioso.

Ciò nasce dalla convinzione che parlare all’uomo con il suo stesso linguaggio è il modo più efficace per veicolare i contenuti a volte troppo difficili da esprimere con le parole. In questo modo l’arte viene in aiuto superando la parola per giungere dritto al cuore. Da qui la scelta di dialogare attraverso le mostre d’arte contemporanea non sempre a soggetto squisitamente sacro, ma capaci di esprimere la sacralità insita nella natura e nell’uomo, mettendo in comunicazione la terra e il cielo.

 Don Fabio Raimondi

 


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