Corone Oropa

  Progetto per la corona della Madonna e di Gesù del Santuario di Oropa



Abbiamo incontrato Luca Cavalca, l’Artista di Alessandria, il cui progetto è stato selezionato dalla Commissione del Santuario di Oropa per realizzare le corone della Vergine e del Bambino per la V incoronazione centenaria che ha avuto luogo lo scorso 29 agosto, e gli abbiamo chiesto di presentarci la sua opera.


Luca Cavalca è nato a Milano nel 1971, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel corso di scultura, conseguendo il diploma di Maestro d’Arte e contemporaneamente, si è specializzato in arte-terapia. Vive e lavora tra Milano e l’entroterra ligure/piemontese, dove si è trasferito da qualche anno.
Attualmente dopo le numerose esperienze sempre a cavallo tra creatività, arte, artigianato ed il sociale, la sua ricerca creativa, si è congiunta con quella spirituale. La formazione continua in campo liturgico, teologico e iconografico, accompagnano l’esperienza artistica attuale così come l’utilizzo delle tecniche artigianali ed artistiche, antiche e moderne; l’espressione della sensibilità creativa sviluppata nel tempo, sono finalizzate alla comunicazione e talvolta diventano strumento di meditazione per l’attuale percorso artistico

Luca Cavalca narra la sua opera

L’idea che mi ha portato alla proposta delle due corone, ha trovato la genesi progettuale in molteplici fattori. Ogni aspetto è stato determinante ed ha concorso alla definizione del progetto proposto: La tradizione del santuario, la storia locale, la devozione dei pellegrini, la tradizione iconografica, la tecnica della filigrana, la relazione con il manto e tra le due corone, la fede in Gesù e per Maria.

Ognuno di questi fattori concorre al significato delle due corone. E’ difficile scindere questi elementi ed è per questa ragione che si troverà riferimento alla genesi progettuale in ogni punto sviluppato.

La Genesi dell’idea progettuale

Il progetto è sviluppato partendo da alcuni punti cardine, frutto di osservazione del territorio e di riflessione sulle tradizioni e sull’evento dell’incoronazione nel nostro tempo: senso e significato della proposta rispetto al territorio ed alla sua storia; riflessione sui tempi attuali, fortemente caratterizzati da sobrietà ed essenzialità anche nell’espressione della fede del popolo di Dio; relazione con il manto, che per l’occasione è stato ripensato ed ha assunto rilevante importanza; relazione tra le due corone

  

Profilo estetico formale

La corona sarà realizzata in filigrana d’oro o d’argento dorato ed è il risultato della rielaborazione in chiave contemporanea della nota corona ferrea e della stessa tecnica della filigrana.

La scelta della filigrana è stata fatta soprattutto perché la similitudine tra le tecniche della tessitura e quelle della filigrana crea una stretta relazione e parallelismo con il manto.

Ho voluto rappresentare un filo unico che, dalla stoffa del manto all’oro della corona, eleva le nostre preghiere a Dio.

In stretta relazione con il manto ho utilizzato gli scritti donati dai pellegrini e fedeli insieme al tessuto usato per intessere il manto.

Ho pensato che la corona potesse rappresentare l’aspetto universale delle preghiere e delle invocazioni che nel manto invece hanno valore individuale, quasi trasfigurando un filo di stoffa in un filo d’oro che simbolicamente elevi al Padre le preghiere dei figli. Questi scritti sono rielaborati graficamente mantenendo le caratteristiche delle singole grafie che nella loro diversità ci uniscono in un unico coro che chiede a Maria, si affida a Lei, La ringrazia, spera, crede…

Ho voluto mettere l’accento sulla moltitudine di pellegrini che a Oropa si affidano a Maria e a Gesù, sulla loro fede espressa dai numerosissimi pezzi di stoffa per il manto, dalle preghiere ad essi associate, dagli infiniti ex voto presenti nei corridoi del santuario, dalle migliaia di presenze.

Questa particolarità è indicata nella corona dalla scelta delle differenti preghiere lasciate nella forma grafica originale, che diventano elemento fondamentale per la corona di Maria.

Le preghiere sono scelte con un preciso criterio affinché rappresentino l’universalità delle invocazioni, che anche se espresse in chiave personale rappresentano per categorie le possibili invocazioni universali. Una madre che chiede alla Madonna la guarigione del figlio certamente può rappresentare la preghiera di tutte le madri. Altrettanto si può dire per le preghiere di ringraziamento, affidamento, amore …

La stretta relazione tra le due corone è la stessa che esiste tra Gesù, sua Madre e noi fedeli: noi ci affidiamo alla Madonna che ci porta a suo Figlio. Lei intercede per noi presso suo Figlio che risponde attraverso le parole del Vangelo di Giovanni e di Luca, riportati sulla sua corona. Gesù ci rassicura sulla certezza del fatto di essere ascoltati ed esauditi (Gv. 14, 13-14 e Lc. 11,10).

La corona di Maria si presenta sollevata dal capo e con leggerezza e trasparenza si dissolve nello spazio. I motivi di riempimento della filigrana si sviluppano nella parte bassa della corona in forma più fitta e densa per alleggerirsi nei registri superiori fino a sparire completamente nell’ultimo registro e negli allunghi superiori della scritta. Questo serve a dare l’idea di ascensione e verticalità.

Per lo stesso motivo la scelta delle grafie dei pellegrini si articola mettendo nel registro inferiore della corona i caratteri in stampatello e nelle parti centrali alcuni caratteri più schiacciati. Salendo, la scelta va a caratteri sempre più allungati e slanciati.

Dalla terra al Cielo. Preghiere corali dei figli che come musica si elevano e dissolvono nell’aria in forma ascensionale.

 


Sfoglia la Rivista

Iscrizione newsletter

Cerca nel giornale